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Editrice Lampo

LA BASILICA CATTEDRALE DI SAN TIMOTEO A TERMOLI

LA BASILICA CATTEDRALE DI SAN TIMOTEO A TERMOLI

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Nicola Di Pietrantonio

La basilica cattedrale di San Timoteo a Termoli

Ravellesi, Templari e Crociati sulla rotta della Reliquia
Storia, iconografia, architettura


Formato: A4
Pagine: 518
Rilegatura: filo refe

Pubblicazione: febbraio 2023
Editrice Lampo
ISBN: 978-88-8460-293-0

Il libro
L’autore, ripercorrendo il cospicuo lavoro di studiosi autorevoli ha messo in relazione la costruzione (ricostruzione) della cattedrale con l’arrivo a Termoli delle reliquie di San Timoteo. Seguendo un approccio fino ad oggi inedito ha cercato, nell’apparato scultoreo e iconografico della facciata della cattedrale, riferimenti con l’agiografia del santo. Presenza questa non solo attestata ma, che ha ispirato una parte importante della narrazione dell’intero programma iconografico. L’analisi comparata di tutti i dati a disposizione, ha confermato che nella decorazione scultorea della facciata, sono ancora leggibili le vicende di Timoteo discepolo di San Paolo. Lo studio della plastica ornamentale e delle fonti epigrafiche hanno fatto comprendere che la Cattedrale venne riedificata proprio in conseguenza dell’arrivo delle reliquie di Timoteo a Termoli, evento questo talmente significativo che, con buona attendibilità ad esso deve ricondursi la ricostruzione di una chiesa più grande e imponente, quella che oggi vediamo, sopra la precedente. La ricerca, ha cercato di dare una qualche risposta ai tanti quesiti su cui da sempre gli studiosi si sono interrogati; il motivo per il quale la reliquia è arrivata a Termoli, chi l’ha portata e soprattutto perché è rimasta qui? Termoli aveva già una sua cattedrale e le reliquie del suo santo patrono, perché procurarsene altre? Perché viene ampliata la struttura della chiesa più antica in epoca federiciana? Chi erano i personaggi che compaiono nelle iscrizioni riferite alle famiglie del patriziato ravellese che hanno finanziato il corredo ornamentale della facciata? Chi ha commissionato i lavori alle prestigiose maestranze itineranti portatrici di influssi che non sono contenibili in un ristretto ambito territoriale che hanno il respiro di una cultura internazionale? Il problema degli influssi e della direzione degli scambi Oriente oppure Occidente, presente in quasi tutte le ricerche di ambito medioevale, viene a Termoli ad emergere con forza e significato. Infatti, accanto alle tipologie occidentali provenienti dal Nord Alpe, compaiono convenzioni stilistiche e tratti stereotipi di marcata origine bizantina, crociata e federiciana. Durante il riesame della documentazione e gli sviluppi delle nuove indagini, ai vecchi quesiti se ne sono aggiunti nuovi; quali sono state le ragioni contingenti e le cause che hanno favorito il verificarsi dello straordinario evento della traslazione delle reliquie? I porti pugliesi erano considerati, dagli eserciti crociati diretti in Terrasanta, punti di imbarco privilegiati, è possibile che lo stesso porto di Termoli funzionasse come punto secondario di raccolta e imbarco? Quali potevano essere i vantaggi che si avevano con lo sbarco-imbarco dal porto di Termoli? Il contributo offerto dall’analisi specificatamente storica è quello più importante, nonostante le difficoltà in cui viene a trovarsi, soprattutto nel nostro caso, per la povertà della documentazione scritta e per la sua difficoltà interpretativa. Così siamo stati obbligati a riflettere su altre fonti, e sul valore di documento che possono acquisire, le testimonianze materiali (corredo visivo e oggettuale), come i reperti archeologici o quelle di natura stilistica e iconografica. Oggetto di studio e approfondimento è stata così l’interpretazione di tutti quei segni materiali ancora incisi sulla pietra, i tanti simboli misteriosi ed esoterici che fanno riferimento al sacro (spesso utilizzati dai cavalieri templari) possono avere qualche legame con la reliquia? Che ruolo ha avuto questa presenza per la storia e per le vicende costruttive e architettoniche della chiesa?

L'autore
Nicola Di Pietrantonio è nato a Termoli (Cb) dove vive e lavora. Libero professionista e docente di Discipline progettuali (presso il locale Liceo Artistico B. Jacovitti) è impegnato da anni nello studio e nel restauro della cattedrale di Termoli. Tra le sue pubblicazioni: Sulle tracce di Timoteo, l’eredità storica di una memoria, EdiDuomo, 1994; La Basilica Cattedrale di Termoli, EdiDuomo, 1998; Termoli città di Timoteo, EdiDuomo, 1999; S. Maria delle Grazie, il cantiere di restauro della chiesa madre di Ururi, Benevento 2001; Segni D’Oriente, la cattedrale di Termoli, Influssi, Maestranze e Crociati sulla via del pellegrinaggio, EdiDuomo, 2002; Il bestiario medioevale nei mosaici pavimentali della Cattedrale di Termoli, Cosmo Iannone Editore, 2009. Suoi scritti sono presenti in: L. Pellizzari, Il Crocifisso di Termoli, Segrate Milano 2000; M. Paradiso, 1995 Il Giubileo di San Timoteo, 50° anniversario del rinvenimento delle reliquie, EdiDuomo , 2000; M. Paradiso, I Papi, i Giubilei e il loro tempo, EdiDuomo, 2000; M. Paradiso, Dossier Paese Vecchio, EdiDuomo, 2000; I Templari a Termoli - Un’ipotesi da sviluppare, in «Sui Generis», anno 3, n. 5 gennaio-aprile 2005; M. Paradiso, S. Basso patrono di Termoli. Ricognizione, analisi, studio e restauro delle reliquie, EdiDuomo, 2002; D. Ferrara, Studi di storia dell’arte in onore di Ada Trombetta, Poligrafica Terenzi Editore, 2016.

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