IL PARCO NAZIONALE D'ABRUZZO DOPO IL PERIODO BELLICO (1945-197)
IL PARCO NAZIONALE D'ABRUZZO DOPO IL PERIODO BELLICO (1945-197)
Liliana Zambotti
Il Parco Nazionale d'Abruzzo dopo il periodo bellico
(1945-1970)
Collana Wunderkammer
Formato: 160 x 230
Pagine: 588
Illustrazioni: b/n
Rilegatura: brossura PUR
Pubblicazione: agosto 2021
Palladino Editore - Società Italiana di Storia per la Fauna
ISBN 978-88-8460-163-6
Il libro
Dopo i nefasti avvenimenti bellici della seconda guerra mondiale, pochi e illuminati uomini di scienza ebbero a cuore il patrimonio naturalistico dei Parchi Nazionali. Tra questi il prof. Alessandro Ghigi, zoologo e naturalista, che nel dicembre 1945 avviò una inchiesta per valutare lo stato della selvaggina nei grandi quattro Parchi Nazionali: Gran Paradiso, Abruzzo, Stelvio e Circeo. La situazione risultò preoccupante. Nel Parco Nazionale d’Abruzzo la comunità scientifica temeva per l’Orso marsicano ed in particolare per l’estinzione del Camoscio d’Abruzzo. Massacri di animali a colpi di mitra ad opera di soldati e bracconieri avevano lacerato il sacro silenzio delle rocce della Camosciara. Con l’avvento della democrazia si assistette all’assalto della politica. Furono più dannosi i burocrati che la guerra! Un vero esercito di invasori del Parco d’Abruzzo, aggredito da interessi affaristici in mano a speculatori, che usarono ogni mezzo contro qualsiasi impedimento od ostacolo. Si sono voluti qui ricordare quegli anni con una documentata cronologia dei fatti. Per non dimenticare ciò che è stato.
L’Autrice
Liliana Zambotti, laureata in giurisprudenza, ha iniziato la sua attività lavorativa presso l’Osservatorio Scientifico Sperimentale Monte Cimone dell’Aeronautica Militare Italiana. Entrata in seguito nei ruoli pubblici del Consiglio Nazionale delle Ricerche, è stata responsabile di progetti di ricerca nel campo della storia della conservazione della natura e degli aspetti giuridici della gestione del territorio e conservazione della fauna. Ha contribuito a varie iniziative editoriali e scientifiche. Vincitrice del primo concorso nazionale per direttore di parco nazionale indetto dal Ministero dell’Ambiente, ha constatato un sistema che fa dire a tutt’oggi: “A cosa servono i Parchi?”